STORIA
DELLA DECADENZA E ROVINA
DELL'IMPERO ROMANO

DI

EDOARDO GIBBON

TRADUZIONE DALL'INGLESE


VOLUME PRIMO


MILANO
PER NICOLÒ BETTONI
M.DCCC.XX

[v]

A LADY FANNY HARLEY

Piacciavi, nobilissima Lady,cedere che il vostro nome divenga leggiadroornamento al volume con ches'apre il terzo anello della BibliotecaStorica di tutti i Tempi e di tutte leNazioni. Prende quinci principio laserie degli storici vostri, fra' quali, dottaqual siete in varie favelle, vi saràgrato rivedere nelle nuove italiche vestiquel valoroso che sì maestrevolmentedipinse il Tramonto del grandeImperio di Roma. Ed a chi potreiio intitolar quest'Opera più convenevolmenteche a Voi, onde sì beneè giustificata quella sentenza del divino[vi]Platone: «Nulla avervi di piùammirabile sopra la terra che lasomma venustà della persona, commistaalla peregrina gentilezza dell'animo.»Accogliete, illustre Donzella,questo pegno del conoscente mioossequio, e sia esso quale iscrizione votiva,che segni i giorni in cui la bellaMilano si allegrava allo splendore dellavostra avvenenza.

Milano 20 agosto 1820.

Dev.mo Osseq.mo Servitore

NICOLÒ BETTONI.

[vii]

AVVERTIMENTO

Io ti presento, o lettore, la Storia della Decadenzae Rovina dell'Imperio romano, scrittada Edoardo Gibbon, ed ora interamente e fedelmentetrasportata dall'originale inglese nellalingua italiana. Non una idea, non una parolaimportante, venne ad essa tolta, mutataod aggiunta. Il testo a cui mi sono attenuto,è quello impresso da Strahan e Cadell, in Londra,colla data del 1791 in 8.º, ottima e sicuraedizione, di cui fa cenno l'Autore nellesue Memorie.

Di due parti è composto il mio lavoro: unacomprende l'emendazione de' volumi di questaIstoria, già pubblicati in italiano colle stampedi Pisa, per opera di monsignor Fabbroni[1]:l'altra risguarda i rimanenti volumi, da meper la prima volta recati nella nostra favella.

Intorno a questa seconda parte non moveròparola. A te spetta, o Lettore, di giudicare lamia fatica. Ti prego soltanto a por mente cheessendomi fatto continuatore di una traduzione,non ho potuto nè dovuto governarmi come sefossi stato l'unico traduttore di tutta l'Opera.

[viii]Per rispetto al racconciamento della TraduzionePisana, avvertirai che la prima mia curafu intesa a confrontare, linea per linea, parolaper parola, il testo italiano col testo inglese[2],onde restaurare le numerose imperfezioni e troncaturedi quello, raddrizzarne le rilevanti diversità,ed emendarne i notabilissimi errori[3]. Midiedi poscia a ripulirne lo stile, ma confesso dinon aver moltissimo esercitato la lima, tranneintorno al primo tomo, di cui ho dovuto rifarele intere pagine...

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